La Scuola di Narrazione Artistica Poliespressiva “Charles Dickens”

La Scuola dei Maestri per chi vuole imparare a narrare come loro ricavando le loro straordinarie competenze dallo studio sistematico delle opere immortali che essi hanno lasciato in eredità al mondo intero. Un Sistema formativo a più livelli scoprire e apprendere come sono fatti e come funzionano quei capolavori senza tempo e senza frontiere in cui sono implicitamente racchiuse le soluzioni e le regole per fare Arte con la Scienza.

L’ambiente educativo

Come forse già sapete, questo Ambiente di Studio è stato concepito per funzionare non solo come strumento di studio ma anche come strumento didattico, utilizzabile ben oltre lo spazio virtuale in cui voi potete apprendere, in prima persona, quello che vi occorre per diventare esperti intenditori ed eventualmente didatti di arte narrativa.

Ma perché questo avvenga è necessario che si instauri una feconda collaborazione tra noi autori e voi utenti «intermedi». Solo in questo modo tutti i servizi e prodotti che vi offriremo in questo Ambiente di Studio potranno essere pienamente ed efficacemente fruiti anche dai vostri ragazzi e allievi.

Il successo di questo Ambiente si basa anche sul rapporto di partnership con quanti posseggano materiali e diritti relativi ad opere di grandi narratori che potrebbero entrare a far parte dei capolavori e delle relative «risorse di archivio» che il nostro Istituto valorizza ricavandone, realizzando e distribuendo sia nuove «Edizioni Reticolari» sia nuovi strumenti metodologici – i «Sistemi di Studio reticolare», i «Sentieri Esplorativi», i «Cicli di lezioni» – per far conoscere e amare i classici della narrazione alle nuove generazioni di tutto il mondo.

In questa prospettiva «educativa» vi invitiamo a fornirci suggerimenti relativi sia a possibili implementazioni dei progetti che abbiamo già messo a vostra disposizione, sia a nuovi progetti che potremmo iniziare a sviluppare anche con il vostro aiuto.

Tenete sempre conto che tutta la nostra attività non ha finalità commerciali, e che questo Ambiente di Studio in particolare è rivolto direttamente al mondo Educational. Perciò dovremo sempre considerare attentamente la disponibilità dei diritti d’uso relativi ai racconti e alle risorse che utilizzeremo per realizzare e per offrirvi i nostri servizi e prodotti, quand’anche per un utilizzo strettamente educativo non profit. Tale disponibilità può dipendere o dall’entrata delle opere nel “pubblico dominio”, o dal nobile desiderio degli aventi diritto di diventare nostri partner nell’impresa di realizzare un nuovo «Titolo» per arricchire questo Ambiente di Studio con  nuovi «Strumenti» e nuove «Risorse Correlate».

In ogni caso noi non intendiamo né competere con le Edizioni in commercio né danneggiarle, ma semmai promuoverle, soprattutto qualora onorino l’opera dell’autore e contribuiscano a mantenerla viva.

Tenete anche conto, nel proporci collaborazioni, che i progetti destinati agli utenti di questo Ambiente di Studio sono dedicati esclusivamente ad opere potenzialmente immortali: classici della narrazione che noi vogliamo contribuire a diffondere e a far apprezzare – nel modo in cui operiamo e con gli strumenti che realizziamo – raggiungendo anche coloro che ritengono erroneamente che i «classici» siano opere “vecchie e superate”, da commemorare ogni tanto e da considerare solo per interessi storici o per una qualche facoltà premonitrice che gli indottrinatori e i dietrologi attribuiscono ad essi.

Con i nostri progetti vogliamo invece mostrare che ciò che rende quei capolavori dei veri «classici», e perciò potenzialmente immortali, non è la loro “modernità” – come si dice spesso ritenendolo un complimento – ma la loro «universalità», la loro capacità di parlare a chiunque, adulto o bambino, di qualunque epoca e di qualunque Paese. Noi vogliamo contribuire a esplicitare e far apprezzare questa qualità, e quindi anche aiutare, indirettamente, coloro che hanno ancora voglia di ripubblicare i classici, di distribuirli, ma anche di riscriverli, rispettosamente, per diversi media, e di rimetterli in scena.

Se volete aiutarci a far crescere questo Ambiente di Studio potete farlo in diversi modi.

Anzitutto collaborando a vario titolo al lavoro che ci impegna a tempo pieno per realizzare i Sistemi che noi eroghiamo attraverso questo Ambiente e che voi stessi utilizzerete per la vostra formazione e per educare i vostri ragazzi e allievi. Ognuno dei Titoli che troverete pubblicati qui nasce dallo sviluppo di un progetto ideato, elaborato e realizzato nelle nostre «Botteghe» (materiali e virtuali), lavorando in presenza e a distanza con i nostri collaboratori e apprendisti, a volte anche per anni, per portarlo ad una versione soddisfacente e interamente fruibile online.

Qualora questo lavoro vi appaia nobile e appassionante – proprio come a noi -, potete chiederci di seguirlo attraverso «tirocini», o potete candidarvi come «apprendisti» dopo esservi iscritti al terzo Livello/Ambiente di Studio della nostra «Scuola di Narrazione Artistica Poliespressiva». Potrete così affiancarvi ai nostri «iperautori» e imparare a fare questo importante nuovo mestiere che ridefinisce l’idea di «umanista» nell’era digitale.

Potete anche solo aiutarci, ricercando e procurandoci preziose «risorse documentali» – presupposti indispensabili per il nostro lavoro – che valorizzeremo attraverso i nostri Sentieri e Sistemi.

Potete venirci in aiuto anche collaborando dall’esterno allo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche che migliorino la fruibilità dei nostri Sistemi.

Potete infine aiutarci a diffondere la conoscenza di questo Ambiente di studio presso le realtà educative dove operate, proponendo di inserire questa attività, sia formativa che didattica, all’interno dei vostri programmi educativi; potete organizzare seminari intensivi per formare gli utilizzatori dei Sistemi, ma soprattutto potete formarvi voi stessi, con il nostro aiuto, e individuare e seguire nuovi utenti finali a cui rivolgere i nostri Strumenti di studio.

Quanti nuovi potenziali educatori potete trovare tra i vostri familiari, amici, parenti, che sarebbero lieti di scoprire e sfruttare le potenzialità offerte dai nostri Strumenti di studio?

Iscrivendovi a questo Ambiente, voi potrete utilizzare tutti gli Strumenti e le preziose Risorse che vi metteremo a disposizione, per svolgere attività didattiche con i vostri allievi, o con nuovi allievi che potrete trovare ovunque ci siano ragazzi bisognosi di crescere.

Noi consideriamo tutti voi attuali o potenziali Educatori – per professione e/o vocazione – come nostri stretti collaboratori, proprio come lo sono coloro che realizzano nelle nostre Botteghe i servizi e i prodotti che vi forniremo attraverso questo Ambiente. Anche se operate all’esterno del nostro Istituto, noi vi consideriamo compagni di avventura nell’attuare l’ambizioso Piano Educativo che abbiamo elaborato pensando proprio a voi come destinatari e come aiutanti.

Perciò vi tratteremo come se faceste parte del nostro Istituto; vi formeremo e vi favoriremo in ogni modo, vi aiuteremo come potremo e vi supporteremo in ogni attività che vorrete svolgere con i vostri allievi utilizzando i nostri Strumenti e le nostre risorse.

Inoltre attenderemo da voi preziosi feedback per poter migliorare il servizio online che – ribadiamo – abbiamo avviato per voi e vogliamo attuare con voi.

Noi abbiamo elaborato un piano educativo basato sui progetti che troverete illustrati nelle pagine del Portale in cui presentiamo le attività delle nostre Botteghe. Leggendoli potete scoprire a cosa stiamo lavorando e come nascono i Sentieri e i Sistemi che qui troverete a vostra disposizione.

In particolare i Sistemi sviluppati nella “Bottega NeverNeverLand” trovano qui una naturale collocazione, in quanto ci consentono di avvicinare il maggior numero di potenziali utenti alla narrazione artistica attraverso quei piccoli capolavori che possiedono le medesime qualità dei capolavori della più alta letteratura e del più raffinato teatro di prosa o musicale, senza tuttavia richiedere il medesimo sforzo nello studio, che solo un utente già motivato e preparato può affrontare.

Il nostro Piano per questo Ambiente di Studio si basa sullo sviluppo di un vasto numero di Cicli di Lezioni, Sentieri Esplorativi, Sistemi di Studio Reticolare, con i quali intendiamo  valorizzare i classici della narrazione a partire da quelli destinati all’infanzia; quei racconti che da almeno un secolo viaggiano nel mondo intero attraverso una molteplicità di traduzioni, edizioni, riscritture per diversi media, messe in scena per il teatro e per il cinema. Grazie ad esse sono arrivati ovunque, anche se, paradossalmente, proprio le loro versioni letterarie originali sono state abbandonate all’oblio.

Queste ultime, come ormai avrete capito, sono penalizzate da una consolidata disattenzione per la lettura, sostituita dalla fruizione di fumetti, videogiochi, serie televisive demenziali, che, oltre a non incoraggiare la fruizione dei capolavori artistici, soprattutto quelli letterari, spesso ne presentano versioni ridotte e peggiorate; veri e propri «succedanei» che, fingendo di onorare i classici a cui si riferiscono, li ridicolizzano, o semplicemente si sostituiscono ad essi senza stabilire più alcun rapporto con la tradizione da cui quelli sono nati, se non per legittimarsi e poi dissacrarla. Anche questi «surrogati» vengono – impropriamente – chiamati “arte”, ma le sole, effimere, funzioni che svolgono, sono quella di fare «propaganda ideologica» (rinominata presuntuosamente “impegno civile”), e quella di fornire un «intrattenimento», anch’esso momentaneo e con ambizioni non maggiori di un «rilassante»: stordire l’utente e fargli dimenticare le sue frustrazioni in una accettabile forma di alienazione e dipendenza dalla peggiore delle droghe, la “cultura di massa”.

Per riportare i ragazzi a leggere e ad amare i classici, ricucendo i legami con la tradizione e i saperi che da essa derivano, abbiamo bisogno del vostro aiuto e del vostro passaparola. Solo così riusciremo a migliorare e a diffondere quello che stiamo facendo per voi; solo se, insieme, creeremo una comunità di utenti e autori che vorranno contribuire a potenziare questo Ambiente e a farlo conoscere ovunque possa essere utile.

Perciò diteci come posiamo migliorarlo e dateci suggerimenti per arricchire e perfezionare quello che vi offriremo.

Potete scriverci all’indirizzo: metacultura@gmail.com

Vi risponderemo e pubblicheremo qui, o sulle nostre pagine social, tutti i dialoghi con voi e i vostri preziosi suggerimenti, per non dimenticare di metterli in atto.

Il funzionamento di questo Ambiente di Studio, aperto a tutti coloro che vogliono scoprire ed eventualmente insegnare come funziona la narrazione artistica, è strettamente legato alla riscoperta del «valore» dei «classici», a cominciare da quelli rivolti all’infanzia.

Quando parliamo di “classici” intendiamo quei capolavori narrativi che non invecchiano, non subiscono l’influenza delle mode stagionali, ma semmai finiscono per provocare, indirettamente, nuove mode e nuovi generi che nascono dal tentativo di imitarli.

Rileggere i classici aiuta a crescere e a valutare la propria crescita. I classici che iniziamo ad amare quando siamo ancora bimbi – quelli che alcuni narratori lungimiranti hanno dedicato all’infanzia – possono accompagnarci per tutta la vita invitandoci a piacevoli riletture, e a trarre da essi materia e strumenti, oltre che ispirazioni, per intraprendere e praticare una carriera artistica.

Quei racconti intramontabili sono divenuti «modelli archetipici» che, insieme ai racconti leggendari della narrazione «mitologica», continuano ad ispirare generazioni di narratori. Da essi possono essere ricavati anzitutto gli insegnamenti – metodologici, etici e morali – universali di cui necessitano i bimbi per sviluppare la loro intelligenza, per maturare, e per applicare l’ingegno a oggetti meravigliosi in grado di nutrire i loro ideali per tutta la vita.

Ma i «classici» sono anche i compagni per la vita di ogni adulto che voglia continuare ad esercitare la propria mente su una materia appassionate come la narrazione, ad alimentare la propria sete di conoscenza, e a soddisfare il desiderio mai sopito di crescere, anche quando le Istituzioni educative non si occupano più di lui.

Certamente ogni adulto può accontentarsi di ciò che gli offre il “Mercato dell’Intrattenimento”, e può persino coinvolgere i propri ragazzi nei suoi “passatempi”, soprattutto se, «con il passare degli anni», è diventato un vorace “consumatore” di «spazzatura confezionata» e quindi un cliente assiduo di quelle “Piattaforme” che la distribuiscono in quantità rivolgendosi tanto a bimbi destinati a non crescere quanto ad adulti felicemente rassegnati a non crescere più.

Tenendo conto di questa situazione divenuta ormai critica, il nostro Ambiente di Studio si rivolge tanto agli adulti che non hanno ancora perso l’ambizione di crescere, quanto ai loro bimbi e allievi che ancora coltivano l’aspirazione di crescere e diventare appassionati creatori, oltre che fruitori, di cose belle con cui riempire la loro vita, con cui soddisfare  il loro animo e affinare la loro mente.

Questo Ambiente accoppia, per così dire, i ragazzi e gli adulti nel soddisfare il comune «bisogno secondo» che li spinge a non accontentarsi di ciò che serve loro per «sopravvivere», e di quei «succedanei» dell’arte, ampiamente diffusi dalla cultura di massa, che frenano anziché aiutare la loro crescita.

Attenti però a non confondete i «bisogni secondi», di cui noi ci occupiamo (bisogni di informazione e formazione di qualità, di preparazione umanistica artistica e scientifica), con quei «bisogni primi» che oggi vengono stimolati e soddisfatti in «modi» che li fanno apparire «come se fossero bisogni secondi».  Mangiare «bene», allenarsi «con cura» in palestra, fare «buon» sesso, rilassarsi in un ambiente «comodo», stordirsi con vino «genuino» o con musica «ipnotica», mentre si dedica la maggior parte del proprio tempo ad un lavoro alienante in cambio del denaro necessario per soddisfare i bisogni primi qui elencati, tutto ciò non ha nulla a che fare con la soddisfazione di quei «bisogni secondi» che ci spingono a lottare non solo per la mera sopravvivenza.

L’industria della soddisfazione dei bisogni primi (del buon ristoro, si potrebbe dire), per apparire più accattivante e mirare al ceto che ha più soldi da spendere oltre le quotidiane necessità, ha aggiunto alla propria offerta anche la costosa opzione delle cose fatte bene o “a regola d’arte”, che tanto fa assomigliare la soddisfazione dei bisogni primi a quella dei bisogni secondi. Ma il fatto che il valore e la preziosità di queste offerte di servizi e prodotti di “eccellenza” e “manufatti” presupponga una certa competenza tanto da parte dei fornitori “esperti” quanto da parte dei fruitori “patentati” e “certificati”, non vuol dire che una migliore soddisfazione dei bisogni primi possa sostituire quella dei bisogni secondi.

Il «senso comune», che la Rete dispensa a piene mani, alimenta la confusione tra «fatto a mano» e «fatto con arte», e sostituisce l’«arte» con ciò che resta di quel nobile «artigianato» che, sin da quando era più vicino all’arte e direttamente ricavato da essa, ha sempre onestamente cercato di portare qualcosa della bellezza dell’arte anche in attività altrimenti solo “utili”.

D’altro canto è comprensibile che, in assenza di Artisti in grado di continuare ad arricchire il patrimonio umanistico, e di Maestri preparati e disposti a faticare per insegnare come si fa e come si studia l’arte, in questo nuovo contesto culturalmente degradato i “nuovi artisti” (o meglio “geni”, “talenti”, “maestri”) siano diventati i cuochi, i calciatori, i costruttori di automobili, i parrucchieri, gli stilisti. E i nuovi intenditori sono diventati gli assaggiatori, i degustatori, gli opinionisti, gli influencer. Questi fruitori – o, come vengono più giustamente chiamati, “consumatori” – essendo tanto impreparati quanto presuntuosi e ingordi, da un lato sono condizionati e da un altro condizionano, con la loro voracità, le nuove mode e tendenze (di cui sono anche promotori in veste di influencer, youtuber, blogger …) che si avvicendano senza sosta per fare in modo che tanti finti artisti soddisfino tanti finti intenditori in una recita senza fine.

Così assistiamo a una quotidiana messa in scena collettiva rappresentata – grazie ai mass media, e ora anche grazie ai nuovi media – in quel palcoscenico virtuale costituito dalla Rete, in cui tutto viene rapidamente sostituito e dimenticato con le tante novità che devono mantenere e arricchire il remunerativo mercato del “tempo libero”, dell’ “intrattenimento” (ristorante, shopping, videogiochi, palestra, partite, piuttosto che stupefacenti, alcool, prostituzione, gioco e scommesse, che, se fossero apertamente dichiarati, farebbero sentire gli utenti più degradati di quanto sono).

Anche se il «bisogno» dell’arte non sembra più tanto diffuso, al contrario si è diffuso quello di «rappresentarsi» come artisti o come esperti d’arte, per cercare di nascondere a se stessi e agli altri la propria incapacità di oltrepassare lo stadio animale della soddisfazione dei bisogni primi, sia pure in quella forma in cui nessuno direbbe che si tratta solo di modi più eleganti e accettati per sopravvivere e per stordirsi.

Da tempo, anche nei luoghi in cui si dovrebbero studiare le professioni artistiche, si offrono succedanei e scorciatoie, soluzioni a buon mercato che privilegiano la “socializzazione” e la “libera espressione delle emozioni”, piuttosto che lo studio di come si fa arte con la necessaria preparazione scientifica. Queste soluzioni facili a cui forse avete ceduto voi stessi, in buona fede, sono oggi disponibili anche per i vostri figli e allievi, ai quali potreste donare l’illusione di partecipare ad un’attività artistica, facendo musica e o pittura o letteratura come la potrebbero fare senza neppure iscriversi ad uno pseudo programma formativo.

Nel “Mondo della Comunicazione”, ovvero della «truffa legalizzata», troverete molte Scuole e Accademie che vorranno vendervi “Corsi” e “Manuali” per imparare a realizzare “Contenuti per la Rete”, ben sapendo che realizzarli rapidamente anche senza i loro preziosi insegnamenti; ma siccome vi prometteranno anche di svelarvi i “trucchi” per riuscire a entrare nella ristretta cerchia di coloro che si arricchiscono grazie a contenuti di successo stagionale – di nessuna qualità ma sufficienti a dare fama e gloria senza troppa fatica – potrete essere tentati di buttare via soldi e tempo per scoprire l’arcano.

Noi non vi offriamo lezioni e manuali per diventare produttori oltre che fruitori di spazzatura di sicuro successo. Noi vogliamo mostrarvi e insegnarvi come i più grandi autori di ogni tempo, luogo, e forma espressiva siano riusciti a creare capolavori immortali adeguati a superare ogni confine, di tempo luogo e forma espressiva, e come creare opere che abbiano le stesse ambizioni.

Al contempo vogliamo invitarvi a prendervi cura, con i nostri strumenti, di tutti i ragazzi e gli allievi che potrete seguire personalmente, affinché imparino a coltivare una passione artistica e non finiscano per cadere nella trappola di chi è sempre pronto a offrire loro l’illusione di poter fare e studiare l’arte senza adeguata preparazione. Non attendete che i vostri ragazzi si facciano convincere da uno dei tanti Lucignoli che suggeriscono loro di abbandonare ogni ambizione artistica per inseguire il miraggio di un più remunerativo e immediato successo stagionale che non richieda la fatica di studiare per imparare a fare arte con la scienza.

D’altro canto i Lucignoli potrebbero trovarli anche in casa. Se il virus del degrado sta colpendo soprattutto le nuove generazioni è anche perché i loro padri, zii, insegnanti ne sono già stati colpiti a loro volta, e non possono o non vogliono evitare che i loro eredi li superino in maturità. Oggi i papà accompagnano i figli a vedere film di supereroi, comperano loro Playstation e videogiochi, invitano i ragazzi a giocare a Fortnite con loro, perché loro stessi hanno bisogno di giustificare la loro infantilità divenuta cronica, quell’incapacità di continuare a crescere che li rende divoratori di spazzatura più dei loro stessi figli.

Oggi chiunque può dire e dirsi di saper scrivere, fare musica, realizzare film e spettacoli, anche grazie alla diffusione di tecnologie che semplificano la realizzazione di qualunque progetto e grazie alla diffusione dei “contenuti” attraverso la “Rete” che rende tutti “autori” e persino “editori” di se stessi. Ma se tutti possono «dirsi» presuntuosamente “artisti” è evidente che tutti «sanno», in fondo, di non esserlo. Un conto è scrivere una «frase fatta» in un dimenticabile “messaggio whatsapp” o ripetere frasi fatte in un “social” per sentirsi parte e fedele veicolo del «senso comune» che unisce gli inetti rendendoli magicamente capaci di lanciare e condividere mode, e gossip; un altro è scrivere e capire opere ricche, complesse, e difficili come quelle che racchiudono saperi, capacità, e ideali universali; quelli tramandati e sviluppati dai grandi umanisti che fino ad un secolo fa erano i Maestri dei nostri avi, che con fatica imparavano da loro come fare arte, scienza, e arte con la scienza.

Tuttavia, chi non si accontenta di sopravvivere – neppure di quella sopravvivenza felice confortata da buone maniere, usanze gentili e costumi eleganti, come l’abbigliamento firmato, i ristoranti stellati, le auto di lusso – non può eludere il problema di «come coltivare passioni artistiche» e di «come acquisire capacità scientifiche da applicare all’arte» (piuttosto che applicarle al riparare, con la medicina, ai danni provocati da chi non ha sviluppato l’intelligenza, o piuttosto che costruire strumenti tecnologici sempre più sofisticati ma usati riduttivamente da chi non sa che farsene, o piuttosto che mettere l’intelligenza al servizio di chi ha bisogno di armi sempre più potenti e “intelligenti”).

Chi ha coscienza del degrado culturale in cui viviamo non può evitare di affrontarlo, per se stesso ma ancora di più per i propri ragazzi e allievi, che, con il suo aiuto, potrebbero essere introdotti allo studio di un arte, di uno strumento, e delle pratiche narrative e compositive più raffinate, piuttosto che addestrati al giocolierismo del calcio o alla disciplina di un “arte marziale”, o lasciati in balia di gratificanti videogiochi e rassicuranti social.

Spetta agli adulti che sono stati sedotti da un mondo senza più arte – ma con tanti comfort e succedanei dell’arte – «influenzare» positivamente i loro stessi ragazzi, fornendo loro «l’esempio» e coltivando, anche insieme a loro, una «passione artistica», almeno da fruitori, ma non di meno da autori e interpreti.

Condividere tale passione con i propri figli, e invitarli a condividerla con altri ragazzi, è un contributo che ogni adulto, preoccupato del loro futuro, può dare per evitare ad esempio che i nuovi amministratori delle Istituzioni del nostro Paese provengano ancora da generazioni ineducate all’arte e alla scienza, e siano perciò incapaci, oltre che disinteressati, a fermare quel progressivo implacabile degrado culturale che noi da soli non possiamo fermare.

In questa prospettiva può essere un buon inizio incentivare lo studio dei «classici» con «strumenti di studio adeguati», cioè adatti per insegnare ad estrarre tutta la ricchezza in essi racchiusa, comprese le straordinarie competenze di chi li ha creati. Gli adulti che hanno a cuore la loro stessa formazione umanistica – ostacolata e scoraggiata anziché sostenuta dagli studi compiuti – oltre che la formazione umanistica dei propri discendenti e allievi potranno tornare ad occuparsi di tutte quelle attività che soddisfano i «bisogni secondi» che nascono dal soddisfacimento dei «bisogni primi»; i quali, non vanno confusi con quei bisogni “secondari”, cioè non necessari e diciamo pure «inutili», che riguardano il superfluo e il privo di senso, cioè le cose che non lasciano traccia, che non arricchiscono l’animo di chi le pratica, e per le quali, giustamente, nessuno dovrebbe gettar via tempo e denaro.

Occuparsi di «bisogni secondi», della formazione dei propri figli e nipoti e della propria, dovrebbe far parte del processo senza fine di educazione e dei ragazzi, e di autoeducazione degli adulti che se ne occupano.

Anche se non avete figli e nipoti che hanno bisogno del vostro aiuto, potreste occuparvi di altri giovane e meno giovani che hanno bisogno di un adulto in grado di prendersi cura della loro formazione umana e umanistica. E in ogni caso, prendervi cura della vostra stessa formazione umanistica – soprattutto se non l’avete avuta o l’avete avuta in misura e modalità inadeguate per fare di voi degli appassionati amanti dell’arte in ogni sua forma – è una cosa che nobiliterà la vostra vita e, indirettamente, contribuirà a rendere il mondo migliore.

Noi abbiamo creato questa Scuola, e questo Ambiente in particolare, per aiutarvi a soddisfare l’aspirazione a una formazione artistica e umanistica completa, che noi riteniamo un diritto irrinunciabile dell’uomo, anche se non viene esercitato da chi potrebbe reclamarlo, né tantomeno viene soddisfatto da quelle Istituzioni Pubbliche che pure dovrebbero aiutare a farlo valere (senza che si debba ipotecare la casa per ottenere un livello di istruzione superiore, come accade in Paesi che si ritengono civilizzati). In questo Ambiente troverete sia gli oggetti sia gli strumenti per esercitarlo in modo adeguato. Troverete i classici che possono arricchire il vostro animo e la vostra mente, e troverete i nostri Sistemi, i Sentieri e i Cicli di Lezioni per prepararvi e poterli apprezzare a pieno. Ma troverete anche classici destinati all’infanzia che già conoscete o che potreste non conoscere, e che in ogni caso costituiscono la materia preziosa per creare e per comprendere ogni opera d’arte destinata agli adulti. Riprendendo o prendendo per la prima volta in mano i classici della narrazione per l’infanzia farete un favore a voi stessi e ai vostri ragazzi o allievi.

I capolavori narrativi dedicati all’infanzia sono infatti un’indispensabile «cerniera» tra il mondo degli adulti, che incoraggia i bimbi a crescere, e quello dei bimbi, che incoraggiano gli adulti a non perdere la loro innocenza. La stessa nascita di molti classici per l’infanzia è dovuta a straordinarie collaborazioni tra adulti – scrittori cantastorie – e ragazzi curiosi; entrambi dotati di quella «capacità elaborativa», propria dei «sognatori ad occhi aperti», che di solito gli adulti non possiedono perché non l’hanno mai coltivata, mentre i bimbi di solito sono costretti a coltivarla di nascosto (per non essere rimproverati dagli stessi genitori), e poi, crescendo, la perdono per inutilizzo.

Occuparsi anzitutto dei «classici della narrazione per l’infanzia» aiuta a recuperare capacità mai coltivate, sottoutilizzate, dimenticate; rimette in moto le sinapsi e stimola la mente a ragionare senza l’ausilio-ostacolo degli automatismi (o come si dice «fuori dagli schemi»). Ma questo vale soprattutto per i ragazzi, che non hanno ancora perso la capacità di «elaborare» le informazioni per sostituirla con quella di archiviarle, collezionarle, e sciorinarle, propria dei «dotti» adulti.

La sistematica sostituzione dei classici della narrazione per l’infanzia con succedanei che non possiedono le medesime qualità, ma si propongono piuttosto come impliciti «manuali di addomesticazione ideologica», ha provocato danni che si possono misurare anzitutto nell’attuale imbarazzante assenza di artisti e di nuovi classici della narrazione non solo per l’infanzia.

Ma non ci riferiamo solo alle infelici scelte editoriali di non ripubblicare i classici, o di pubblicarli in nuove edizioni deturpate da pessime traduzioni e private di componenti necessarie come le meravigliose immagini dei grandi illustratori, spesso previste dagli stessi autori letterari che, con essi, avevano creato straordinarie collaborazioni rendendoli co-autori.

Ci riferiamo anche a quella malsana pratica, esercitata senza piena consapevolezza da parte dagli educatori, di sostituire racconti immortali – concepiti in forma letteraria o letteraria e visiva – con inadeguate «riduzioni» letterarie e «adattamenti» televisivi che non aiutano di certo ad avvicinare i fruitori a quei classici, a comprenderli e ad amarli.

Sicuramene non è d’aiuto che neppure gli adulti, che dovrebbero preoccuparsi dell’educazione dei loro ragazzi e allievi, abbiano mai letto quei classici in edizioni adeguate ai progetti originali, e non conoscano o riconoscano più quei testi. Probabilmente neanche loro hanno avuto un genitore o un educatore che glieli ha letti e recitati, suggeriti, e regalati in degne edizioni quando erano ancora piccoli e bisognosi di stimoli per crescere.

Gli adulti che non conoscono le “favole e fiabe della buonanotte”, e meno che mai i classici della narrazione artistica, non solo non si occupano dell’educazione dei propri ragazzi all’arte, ma da un secolo si cullano nella loro beata ignoranza giustificandola come un’operazione di “svecchiamento”, sostenuti dai massmedia e da quei distributori di «spazzatura culturale» (i prodotti della «cultura di massa») interessati a mantenere il loro pubblico in un stato di cronico disinteresse a crescere.

Questa assenza degli adulti dalla scena educativa (oggi occupata inadeguatamente dai «Social») ha fatto sì che le nuove generazioni non si nutrano più dei «classici». E questo fenomeno, che è insieme causa e sintomo di un grave degrado culturale, non provoca danni solo sul versante propriamente artistico – perché senza quella materia e senza quella fonte di ispirazione non nasce nuova arte – ma anche su quello sociale ed etico. In quei capolavori ci sono anche i «conflitti morali» e le «sfide cognitive» che i ragazzi devono affrontare (non evitare) sin da piccoli per crescere, e che potrebbero esercitarsi a disputare in compagnia dei più grandi scrittori, drammaturghi, cineasti …, non con il conforto di infantili autori di videogiochi, anime, saghe letterarie, i quali, non essendo più maturi di loro, non sono in grado né di stimolarli né di aiutarli a crescere.

È da queste desolanti premesse – e anche per reagire alle truffe organizzate ai danni di coloro che vengono illusi di essere già delle “eccellenze”, sconosciute ma destinate a diventare delle “celebrità” con l’aiuto di Talent Scout e dei Social – che è nato il progetto della nostra Scuola e di questo Ambiente di Studio in particolare. Ed è per queste ragioni che abbiamo deciso di investire tante energie su questo progetto, riversandovi le nostre speranze che, con l’aiuto di altre persone – come noi non ancora rassegnate – si possa invertire la disastrosa tendenza, ormai in atto, a trasformare il «degrado culturale» che stiamo vivendo in una «accettabile» forma di vita «ordinaria» per le nuove generazioni.

Noi vogliamo sperare che gli strumenti e gli oggetti che avrete a disposizione in questo Ambiente educativo vi aiuteranno a far nascere o rinascere, in voi stessi e nei vostri giovani e meno giovani allievi, il desiderio di fruire e studiare i capolavori immortali della tradizione umanistica, a cominciare da quelli esplicitamente rivolti ai fanciulli.

Sta a voi, una volta che vi sarete appassionati al nostro progetto, far loro scoprire o riscoprire il piacere di leggere «belle storie ben raccontate», di ascoltare la buona recitazione, di godere dei molteplici stimoli della narrazione multiespressiva (attraverso opere fatte di immagini, parole e musica), di ascoltare racconti appassionanti e anche di comprendere come hanno fatto, quei racconti, ad appassionarli.

La nostra Scuola vi offrirà, insieme a nuove «Edizioni Reticolari» dei capolavori della narrazione, anche «Cicli di lezioni», «Sistemi di Studio Reticolare» e «Sentieri Esplorativi» per aiutarvi nel processo di avvicinamento ai classici, per apprezzarli, per scoprirne e padroneggiarne la complessità.

Sempre in questo Ambiente metteremo a disposizione «mostre multimediali» e «spettacoli multimediali» realizzati da noi stessi sia per valorizzare le rarissime risorse d’archivio che troverete nelle sezioni della nostra Bibliomediateca a voi riservate, sia per offrire buoni esempi di nuove forme di narrazione «reticolare», più adatte a far scoprire le molteplici qualità di quei capolavori artistici immortali, ritenuti erroneamente “vecchi”, “invecchiati”, e non più “interessanti” per le nuove generazioni.

Capolavori come La Saga di Babar l’elefantino, Pinocchio, Alice nel paese delle meraviglie, Peter Pan, Winnie the Pooh, che nascono già come «racconti per parole e immagini» grazie alla loro composizione «a più mani» (e più menti), e che sono anche stati «riscritti e messi in scena» con ogni forma espressiva per diversi media, dal teatro al cinema, possono essere qui fruiti e studiati anche nelle loro più rispettose «varianti» spettacolari «poliespressive».

Piccoli capolavori del teatro musicale, come Il flauto magico nella versione animata di Luzzati o nelle messe in scena di Bergman e di Ponnelle, o come il Babar riscritto musicalmente da Poulenc e da noi stessi riscritto poliespressivamente per farne uno spettacolo di animazione e musica dal vivo,  diventano qui un incentivo per i ragazzi ad avvicinarsi con curiosità ai capolavori del teatro musicale, e per gli adulti l’occasione di colmare importanti vuoti educativi e riannodare fili da tempo spezzati.

Entrare, ad esempio, nel labirinto narrativo di Cenerentola, considerando le sue tante versioni e varianti esplicite e implicite, vuol dire infatti esplorare relazioni tra innumerevoli potenziali oggetti di studio oltre che di fruizione, saltando dalla narrazione orale – di testi anonimi di antiche raccolte di tradizioni popolari – ai capolavori letterari dei grandi autori della narrazione per l’infanzia, al teatro musicale di Rossini, al cinema musicale animato di Walt Disney, e a tutta quella commedia cinematografica contemporanea che continua a trarre – implicitamente – materia narrativa ed espressiva da questo grande archetipo narrativo. Questo viaggio da solo basterebbe a dare a voi e ai vostri ragazzi innumerevoli stimoli per investigare uno ad uno quei capolavori imparentati con esso e tra loro, per scoprirne i meccanismi di funzionamento, i denominatori comuni, le soluzioni varianti e i modelli logici a cui tutti appartengono.

Allo stesso modo, addentrarsi nel labirinto delle «favole di animali», che dalle raccolte delle antiche Civiltà si estende fino ad Esopo, Fedro, La Fontaine e poi fino alle “Silly Symhonies” di Walt Disney, vuol dire comprendere come la medesima materia narrativa ed espressiva raccolta dalla mitologia e dalla fiabistica venga manipolata da tutti i grandi artisti di ogni tempo e luogo per trasformare la Cultura di tradizione Popolare in Arte.

Dalle “Favole di animali antropomorfi” alla “La Commedia dell’Arte” a “L’Arte della Commedia”, nei nostri «labirinti narrativi» potrete scoprire e comprendere quella «continuità» che lega indirettamente i personaggi di Esopo alle «maschere» di Arlecchino e Pantalone, al più raffinato teatro di Goldoni, al teatro di Beaumarchais, e alle riscritture musicali di Rossini e di Mozart.

Ci sono opere che, se scelte accuratamente da genitori ed educatori accorti, possono accompagnarci per tutta la vita stimolando e misurando la nostra crescita. Le leggende, i proverbi, le favole, le fiabe – dai brevi racconti della tradizione orale alle storie archetipiche scritte e riscritte dai grandi narratori – un tempo facevano parte dell’«educazione familiare». Genitori e nonni raccontavano ai bimbi quelle storie immortali davanti al focolare o a letto prima di augurare loro la buonanotte, conducendo per loro letture e recite appassionate e rispondendo ai tanti “perché?” dei cari figlioli o nipoti.

Noi abbiamo pensato di aiutarvi a ricucire lo strappo da quella Tradizione prodiga di insegnamenti, fornendovi un Ambiente di Studio e Fruizione digitale che possieda tutte quelle qualità e molte di più, affinché possiate assumere o riprendere quel ruolo di educatori e cantastorie donando anche ai vostri ragazzi un’esperienza indispensabile per la loro crescita.

In questo Ambiente di Studio potrete ritrovare i capolavori della narrazione per l’infanzia che sono sopravvissuti all’incuria, al disinteresse, al disprezzo, all’oblio del mondo contemporaneo, e che continuano a diffondersi nello spazio e nel tempo perché non temono la relatività dei confini culturali e ideologici.

Ma troverete anche gli strumenti più adatti per imparare a capire, ad apprezzare – e persino a  ricreare in nuovi racconti varianti – tutta la ricchezza – etica, morale, e metodologica – racchiusa in ognuno di quei capolavori.

Attraverso i nostri «Sentieri» e «Sistemi» vi daremo la possibilità di interagire con i vostri ragazzi e allievi entrando con loro nei meccanismi di funzionamento di capolavori artistici immortali, quelli che nascono dalle tradizioni popolari e che traggono da favole e proverbi, miti e leggende, la materia narrativa ed espressiva.

Così potrete cominciare a riconoscere, insieme ai vostri ragazzi e allievi, i «principi universali della narrazione e della composizione» racchiusi in quelle opere, osservando come sono stati utilizzati dai più grandi narratori per elaborare le «soluzioni narrative ed espressive» grazie alle quali i loro racconti funzionano ancora come perfetti congegni ad orologeria costruiti per non spegnersi mai.

Potrete iniziare scoprendo i segreti dell’immortalità dei capolavori della narrazione per l’infanzia, e proseguire poi familiarizzando con la narrazione artistica destinata a voi adulti, in una continua riscoperta dei modelli archetipici a cui ogni racconto ben fatto si ispira creando nuove varianti.

Potrete comprendere e far comprendere ai vostri ragazzi e allievi come ogni opera d’arte – anche piccola – sia composta come un «intreccio di storie» e un «sistema di domande e di risposte», in modo da creare un «reticolo di connessioni implicite» tra le sue articolazioni e con altre opere distanti nello spazio e nel tempo. E, sperimentandolo in prima persona, capirete – e farete capire loro – come ognuna di queste gemme preziose inviti i suoi lettori/spettatori ad esplorare la «rete delle connessioni intra- e inter- testuali», cioè ad entrare e a uscire dal racconto per meglio comprenderlo alla luce delle relazioni con i suoi correlati, e al contempo per scoprire e apprezzare i correlati attraverso di esso.

La ragione principale per cui tanti capolavori artistici rimangono inosservati, inascoltati, e persino non ripubblicati, dipende dal fatto che – come ci insegna la favola de La volpe e l’uva – non si possiedono gli strumenti adatti per comprendere la ricchezza in essi racchiusa. Di fronte ad oggetti che ci appaiono inarrivabili e  incomprensibili preferiamo dirci che sono “vecchi”, e “ormai superati” da altri che ci appaiono invece più “abbordabili”; così rinunciamo ad avvicinarci proprio a quegli oggetti «complessi» che potrebbero sollecitare e favorire la nostra crescita.

Se è vero che «i classici» sono – come ci ha insegnato Italo Calvino – oggetti da «ri-leggere», che bisognerebbe tenere a fianco a noi sul comodino come «termometri per misurare periodicamente la nostra crescita», è vero anche che se non riceviamo gli stimoli giusti, e se non acquisiamo gli strumenti più adeguati per accrescere la nostra «intelligenza» (o, se preferite, la capacità di «connettere»), ogni rilettura riproporrà semplicemente la frustrazione di non riuscire ad accedere a oggetti appetibili e affascinanti,  ma che continueranno ad apparirci distanti e frustranti come l’uva della favola di Esopo. Ma se, con gli stimoli e gli strumenti che questo Ambiente vi offre, compirete, insieme a noi e ai vostri piccoli e grandi allievi, un lungo cammino nei reticoli dell’arte della narrazione, allora scoprirete come ogni rilettura a distanza di tempo di un medesimo racconto ben narrato e composto – mono o multi espressivo – possa offrirvi illuminanti sorprese, anzitutto quella di essere cresciuti – indagandone l’architettura e la rete di correlazioni interne ed esterne – e di essere perciò finalmente in grado di comprendere ciò che a una prima lettura non avevate neppure notato.

I Sentieri Esplorativi e i Sistemi di Studio Reticolare che vogliamo mettervi a disposizione attraverso questo Ambiente, anche se non possiedono la complessità dei Sistemi più avanzati, pensati per formare romanzieri e drammaturghi, registi e sceneggiatori (quei Sistemi che potreste avere a disposizione nell’ “Ambiente di Studio Autoriale” della nostra Scuola), sono a tutti gli effetti ed esattamente ciò che occorre ad un ragazzo o ad un adulto per poter entrare nei Laboratori di Progettazione dei più grandi narratori, per imparare ad apprezzare le qualità dei loro capolavori, per comprenderne i meccanismi e farne tesoro.

Utilizzando i nostri Strumenti, mentre leggerete o rileggerete i classici della narrazione, potrete acquisire gradualmente quello che vi occorre per diventare voi stessi, con il tempo, abili «cantastorie» e ingegnosi «autori», proprio come gli autori di quelle opere che hanno contribuito alla vostra crescita.

I Sistemi di Fruizione e Studio che abbiamo preparato per gli utenti di questo Ambiente Educativo sono fatti per dare avvio a quel viaggio formativo che, come minimo, vi renderà capaci di distinguere tra opere «immortali» e opere «stagionali», tra prodotti indimenticabili e prodotti da dimenticare.

Tutto ciò che troverete in questo Ambiente potrete condividerlo con i vostri ragazzi e allievi, e vi aiuterà persino a convincerli a prolungare il loro «percorso di crescita umanistica» fino a formarsi adeguatamente per diventare gli umanisti del futuro, cioè individui capaci di studiare, di fare, e di insegnare arte con la scienza.

Dunque il primo obiettivo di questo nostro e vostro Ambiente di Studio è far riscoprire il piacere della lettura attraverso la riscoperta dei capolavori classici della narrazione. Ma questo obiettivo non si raggiunge solo con l’apertura dei nostri Archivi a coloro che ricercando cose belle da vedere, ascoltare e leggere, che hanno difficoltà a scoprirle e a trovarle per se stessi e per i loro ragazzi. L’Ambiente Educativo è anche una «bussola» che vogliamo fornirvi per potervi assistere, a distanza, in viaggi appassionanti attraverso un labirinto di racconti straordinari, in ogni forma espressiva e mediale, di ogni epoca e Civiltà.

Esplorando questo Ambiente di Studio reticolare, partendo da quello che già amate, voi e i vostri ragazzi potrete scoprire capolavori di cui non supponevate l’esistenza o di cui non immaginavate la bellezza. E inoltre potrete finalmente comprenderli e apprezzarli come non avete mai potuto fare con le sole capacità di cui disponevate prima di iscrivervi alla nostra Scuola.

In questo Ambiente voi adulti sarete al contempo nostri allievi e nostri partner nel realizzare il Piano educativo che abbiamo ideato e che continueremo ad arricchire di anno in anno per darvi modo di sfruttarlo appieno per voi stessi e per i vostri ragazzi e allievi.

Per aiutare il «buon senso» a farsi strada, nella lotta contro il «senso comune» alimentato dai Social Media, occorre un impegno costante di una o più figure di «educatori» e di «cantastorie» appassionati e preparati che – con «l’esempio e la maieutica» – mostrino ai ragazzi la loro stessa soddisfazione nel poter esplorare le «correlazioni implicite» tra i racconti artistici di ogni tempo e luogo, di padroneggiare i medesimi meccanismi elaborati e utilizzati dai più grandi autori, e di scoprire i fili invisibili che legano tra loro opere apparentemente inaccostabili: quei «principi universali di narrazione e composizione» condivisi da racconti non immediatamente e direttamente correlabili, distanti tra loro nel tempo e nello spazio, ma «imparentati» tra loro come «varianti» riconducibili a medesimi «modelli logici».

In ogni Sistema di fruizione e studio che metteremo qui a vostra disposizione troverete non solo racconti tra loro correlati, ma anche teorie scientifiche e studi analitici per esplorare quelle correlazioni e indagare le complesse architetture e le «relazioni strutturali» tra gli oggetti di studio. Ritroverete quelle «teorie» che nella scuola vengono mal-trattate come “materie” a se stanti, ma che qui invece divengono gli strumenti più adeguati per «imparare a osservare, da più prospettive», i capolavori artistici, per rivelare, attraverso «studi analitici rigorosamente condotti», i «principi» e le «soluzioni» che fanno funzionare gli oggetti presi in esame.

Attraverso ognuno degli ausili che abbiamo realizzato e che intendiamo realizzare, affinché possiate prendervi cura di voi stessi e di altri, imparerete «come» esplorare i vasti territori della narrazione artistica, allenando la vostra mente ad una continua «retroazione» tra la comprensione delle complesse architetture di capolavori senza tempo e senza frontiere, e l’acquisizione degli strumenti di studio più adatti per accedere a livelli e aspetti che possono essere colti solo assumendo più «prospettive» di indagine.

Per viaggiare tra capolavori di ogni tempo luogo e forma espressiva avrete a disposizione «sistemi integrati di indagine e di esplorazione», nei quali ciò che potreste trovare qua e là separatamente, in «manuali teorici» e in «libri di lettura», è correlato puntualmente ed esplicitamente per ricreare quell’«integrazione virtuosa tra la scienza e l’arte» propria dei veri studi umanistici.

Vedrete come le «teorie scientifiche» possono diventare «strumenti»  – oltre che «oggetti» di studio –  per aiutarvi ad entrare nei complessi meccanismi dei racconti artistici, per portare alla luce le «sofisticate architetture» e le «relazioni profonde» tra di essi, per comprendere «come ragiona un autore» che ha saputo servirsi di quegli strumenti (i «principi di studio», «presupposti metodologici» dei suoi «studi progettuali») nell’elaborare le «soluzioni narrative e compositive» straordinarie con cui ha saputo dar vita ai capolavori perfetti che vi hanno fatto divertire, soffrire e appassionare, senza che mai vi accorgeste dell’immane lavoro da lui condotto per ottenere quei sorprendenti risultati.

Seguendo i nostri Cicli di Lezioni e utilizzando i nostri Sentieri e Sistemi imparerete a non dare più nulla per scontato, perché ogni incontro con un nuovo oggetto artistico diventerà per voi un’occasione per osservarlo e studiarlo da prospettive che già padroneggerete; e ogni nuova prospettiva scientifica che sarete invitati ad adottare – per comprendere aspetti altrimenti invisibili e inspiegabili di un oggetto di studio – costituirà un’occasione per metterla alla prova su oggetti già esaminati – che crederete di conoscere bene – e scoprire così ancora qualcosa di nuovo e insospettato.

In questi modi vogliamo aiutarvi a riscoprire, e a far scoprire ai vostri ragazzi e allievi, il piacere di frequentare i classici della narrazione in ogni forma espressiva.

Questo Ambiente ha tra i suoi scopi quello di farvi tirar fuori dalla soffitta – vostra o dei vostri genitori – quei “racconti del caminetto o della buona notte” che un tempo occupavano il posto ora usurpato dai mezzi di comunicazione di massa; ma che, a differenza di questi, sollecitavano, alimentavano e scandivano la crescita dei fanciulli. Solo in questo modo i ragazzi, di novella in novella, di romanzo in romanzo – a partire dalle favole che venivano loro lette e recitate dai nonni o dai genitori – riuscivano ad arrivare gradualmente ad amare racconti immortali e inesauribili, destinati a rimanere sul loro comodino per essere riletti ancora, a distanza di anni, e dare loro sempre nuove soddisfazioni.

Come abbiamo già detto all’inizio, è solo grazie a quei racconti immortali che, ad ogni rilettura, si può scoprire se, cogliendo cose che prima non si erano colte, si è «cresciuti» o se si è solo «invecchiati».

In questo Ambiente potrete provare e ritrovare la curiosità di un fanciullo mai completamente appagato e sempre alla ricerca di nuovi stimoli, spiegazioni e strumenti di conoscenza; e potrete ricucire quella parte dimenticata di voi stessi con il vostro animo di adulto che vuole riordinare le conoscenze, connettere nuove esperienze alle informazioni depositate nella memoria, e valorizzare tutto quanto già incontrato e fruito negli anni.

Qui potrete rileggere capolavori dimenticati indagandone l’architettura come non avete potuto fare mai prima d’ora; così potrete finalmente coglierne quella ricchezza che fino ad oggi avete solo potuto supporre che vi fosse, racchiusa da qualche parte a voi inaccessibile; inoltre potrete scoprire correlazioni insospettate tra tante opere che avete già conosciuto e tante altre che incontrerete nei labirinti narrativi che abbiamo preparato per voi.

Qui potrete realmente acquisire le competenze scientifiche necessarie per fare di voi dei veri esperti, capaci di trattare la materia narrativa sia per creare nuovi intrecci da narrare ai vostri ragazzi, sia per praticare con competenza l’arte narrativa anche senza farlo per professione, sia per potervi muovere nel mare dell’informazione digitale e distinguere la poca qualità nella enorme quantità di spazzatura che la circonda.

Questo Ambiente di Studio è rivolto a tutti coloro che vogliono prendersi cura della propria formazione umanistica ed eventualmente anche di quella di propri ragazzi e allievi.

A questo scopo noi vi offriamo la possibilità di acquisire strumenti più adeguati per uno studio sistematico dei vasti territori della narrazione e composizione artistica, fuori da quegli schemi pedagogici e ideologici, adottati dall’attuale formazione scolastica e accademica, che non aiutano ad affrontare il degrado culturale in cui viviamo, e spesso addirittura lo alimentano.

Per quanto riguarda la Scuola, da quella di base a quella superiore, noi pensiamo che il fallimento degli attuali piani educativi sia dovuto non solo ai programmi ma anche alla mente di chi li interpreta in base a pregiudizi ideologici e automatismi.

Non è scritto in nessun programma che non si possa spendere un intero anno scolastico a studiare e imparare di tutto e di più ragionando «soltanto» sulla perfetta composizione di un unico capolavoro artistico, integrando in  tal modo il laboratorio con lo studio teorico. Si potrebbe estrarre da quel solo oggetto straordinario tutto l’ingegno inter-disciplinare di coloro che l’hanno ideato e realizzato; si potrebbe osservarlo da più prospettive e a più livelli analitici; e ci si potrebbe soffermare a riflettere anche sulle modalità di studio, sugli strumenti scientifici necessari per analizzarlo, e sulla loro distinta e complementare adeguatezza per poter cogliere, con ciascuno di essi, diversi aspetti e livelli di organizzazione di quell’oggetto complesso, non accessibili  da un solo punto di vista, e meno che mai qualora i punti di vista assunti per l’osservazione non abbiano fondamenti scientifici.

Eppure, quanti di voi hanno mai pensato di costruire un Laboratorio o una Bottega per lavorare, da tante prospettive e per tutto il tempo necessario, su un solo capolavoro artistico, così da far scaturire, maieuticamente, i problemi e le soluzioni di tipo scientifico e artistico dall’attività stessa svolta con gli allievi?

Noi ci e vi domandiamo: perché non usare gli anni della Scuola per insegnare a ricavare principi «generali» dall’osservazione di un oggetto «particolare», e poi testarne successivamente la loro validità applicativa su ulteriori oggetti «particolari»? Perché non sfruttare l’opportunità di un lavoro «intensivo» e appassionante – come un progetto di indagine scientifica e di costruzione artistica – per far ricavare da esso tutto quel sapere normalmente separato tra materie e discipline – anzitutto tra quelle scientifiche e quelle artistiche – e poi, successivamente, condurre un lavoro «estensivo» di ricerca di nuovi oggetti a cui «applicare» quanto appreso sul piano «metodologico»?

Meglio ancora, si potrebbe creare una Bottega in cui si possa entrare e da cui si possa uscire, senza soluzione di continuità, per raccogliere stimoli, per svilupparli e per applicarli andando alla ricerca di correlazioni con oggetti imparentati con quello a cui si è dedicato il tempo necessario per comprenderne la forma, le funzioni, e la struttura.

In fondo, come scoprirete in questo Ambiente di studio interdisciplinare, «persino» un cartone animato musicale di Walt Disney – la cui fruizione normalmente potrebbe rientrare in quelle attività del cosiddetto «tempo libero» piuttosto che di «studio» – possiede tutte le qualità che potreste ritrovare – se imparaste a vederle e a studiarle – in un’opera wagneriana o rossiniana o mozartiana, la cui sola differenza, rispetto al primo, risiede nel grado di complessità e di articolazione. Ma i principi, i meccanismi di funzionamento che troverete utilizzati con maestria in quel piccolo film di animazione, sono gli stessi che ritroverete adoperati al meglio in quei capolavori del Teatro Musicale. E allora, se questi oggetti sono «isomorfi» tra loro, perché non dedicare il tempo della scuola a un’attività che al contempo aiuti i ragazzi a sviluppare la loro intelligenza  – come si potrebbe fare usando in questa prospettiva il gioco degli scacchi – e ad applicarla nell’ambito che più li conforterà e li aiuterà ad affrontare le insidie della vita, cioè l’arte?

Per innescare questo processo virtuoso è fondamentale cominciare dal periodo magico in cui i bimbi sanno ancora apprezzare il bello e hanno bisogno di mettere in moto la «memoria elaborativa», la stessa sviluppata e utilizzata da scienziati e artisti nel loro lavoro. Si può approfittare di quel periodo per introdurre i ragazzi al contempo alla narrazione artistica e al ragionamento scientifico, in modo che la loro vita non sia mai più priva di questi strumenti, necessari per non sprecarla.

Voi insegnanti, come voi genitori e parenti, e come voi educatori in situazioni a rischio, che amate i vostri allievi e l’attività che svolgete con essi, ora avete l’opportunità di iniziare a educarli al bello sin da piccoli, iniziando a mostrare loro, ad esempio, proprio le Silly Symphonies disneyane, e a ragionare con loro sul perfetto funzionamento delle stesse. Ora avete la possibilità di iscriverli, insieme a voi, alla nostra palestra della mente e dell’animo, che, se frequentata dalla tenera età, li aiuterà a crescere amando cose meravigliose e apprendendo proprio da esse come si costruiscono e come funzionano i capolavori artistici, a cominciare da quelli che hanno ricevuto l’etichetta riduttiva di «opere di intrattenimento per bimbi», al pari di un carillon. Studiando queste opere senza tempo e senza frontiere potranno ricevere quell’educazione insieme sentimentale e intellettiva, artistica e scientifica, in una parola “umanistica”, attraverso la quale, mentre svilupperanno capacità analitiche ed elaborative, impareranno come applicarle per comprendere a praticare l’arte narrativa.

Questo è finalmente possibile sia grazie agli strumenti metodologici e tecnologici che siamo riusciti a realizzare e perfezionare negli anni, sia grazie alla possibilità di renderli interamente fruibili online, attraverso un semplice browser come Chrome, su un computer o un tablet collegato alla Rete Internet.

Sul piano metodologico, grazie al nuovo tipo di «Labirinto cognitivo» che noi abbiamo ideato – costituito da una «rete di micro racconti e di lezioni ad essi correlate» – anche gli oggetti più  complessi e di grandi dimensioni – come romanzi e saghe – possono essere «ricondotti» (non «ridotti») a un numero di «episodi» che contengano ed esplicitino, ciascuno, domande e risposte tali che «una storia tiri altra». In questo modo, dando al lettore-allievo l’impressione di addentrarsi «soltanto» in un breve racconto, lo invoglierete a esplorare, un passo alla volta, una quantità di altri «micro-racconti» collegati ad esso e tra loro, che compongono, nell’insieme, il romanzo o la saga da cui sono stati temporaneamente estratti, scomponendola nelle sue «articolazioni» ed esplicitando le connessioni tra di esse.

Tali «connessioni» non sono solo quelle tra il precedente e il successivo «capitolo» o «scena» – o meglio «microracconto» -, ma tutte quelle che possono stabilirsi tra i microracconti che compongono il «Labirinto narrativo» creato dall’autore, in quanto ognuno di essi racchiude più «premesse» e più «conseguenze» che lo collegano ad altri (non a tutti ma neanche ad uno solo).

Inoltre, per ogni microracconto in cui l’allievo si addentra, è disponibile una o più lezioni che gli consentono di scoprire quali meccanismi lo hanno incuriosito, interessato, affascinato e sorpreso fruendolo.

Un’importante novità offerta dal modello di «Sistema di Lettura e Studio Reticolare» che abbiamo concepito per questo Ambiente di Studio è costituita dall’integrazione, nel Sistema stesso, tra racconti e lezioni sui racconti, o meglio tra «oggetti di studio», «studi», e «teorie  presupposte», cioè i principi narrativi su cui si basano tanto gli studi quanto le «soluzioni autoriali» oggetto di studio.

In un Labirinto Cognitivo concepito per suscitare la curiosità e al contempo soddisfarla, senza mai spegnerla, mentre si scoprono e si apprezzano nuovi racconti si acquisiscono anche gli strumenti per poterli apprezzare sempre di più.

In questo modo da un lato si ampliano le «conoscenze» – si aiutano cioè i fruitori a diventare più «colti» – e dall’altro si affinano le «competenze» – cioè si aiutano i ragazzi a diventare più «intelligenti».

Mentre le attuali «mode educative» inventano «nuove competenze» e trasformano magicamente le incompetenze in «altre competenze», le competenze che noi vogliamo stimolare e insegnare a coltivare sono quelle «intellettive» e più precisamente le «abilità elaborative analitiche e progettuali»; quelle capacità «congetturali» proprie di un «detective», ma anche di uno scienziato e di un artista che abbia deciso di sviluppare ed esercitare la sua intelligenza studiando e progettando racconti come quelli che vi fanno sognare a occhi aperti.

Gli ingenui ma pericolosi pregiudizi che condizionano lo studio dell’arte e della scienza – per i quali la scienza si dovrebbe occupare solo di fenomeni «naturali», e l’arte dovrebbe produrre opere grazie agli stessi sentimenti che suscita – possono essere corretti sin dall’infanzia, insegnando ai ragazzi a trattare la scienza come uno «strumento per fare e studiare arte», e l’arte come uno «strumento per raccontare, drammatizzando, quello che si è capito attraverso la scienza». Questo Ambiente di Studio vi aiuterà a far amare ai vostri ragazzi tanto la scienza quanto l’arte, insegnando loro come studiarle e praticarle insieme, come i mezzi più idonei per dare – fin dall’infanzia – un senso alla vita.

Per quanto riguarda le Istituzioni Accademiche che alcuni di voi hanno frequentato per svolgere un lavoro in ambito umanistico e artistico, da troppo tempo l’assenza di artisti e scienziati ha penalizzato gravemente la formazione che esse sono in grado di offrire. I nuovi formatori, reclutati in ambito sociologico, pedagogico, e psicologico, o nel migliore dei casi storico o tecnologico, non sono in grado di offrire quella formazione «metodologica» necessaria per capire come si fa e si studia l’arte con la scienza, come si progetta e si anatomizza un’opera complessa per poterla confrontare con altre e crearne di nuove.

Se non ci sono più autori che abbiano riflettuto sugli strumenti del proprio lavoro e siano perciò in grado di insegnare essi stessi come si fanno e come funzionano opere come quelle da loro realizzate, è tuttavia dai loro capolavori che si può ripartire per comprendere come questi ultimi riescano ancora a funzionare a distanza di tempo, superando ogni moda, e soprattutto senza dover dipendere dalle riduzioni televisive, dalle edizioni e traduzioni modernizzate, dalle rivisitazioni ideologiche, e dalle pubblicità dei mass media per ragioni che nulla hanno a che fare con le qualità che quei capolavori possiedono.

Sezionare un’opera d’arte per capire come è congegnata e quali rapporti la legano ad altre è l’esercizio che vi insegneremo a compiere per poter entrare nei laboratori di progettazione dei grandi umanisti, per imparare a ragionare come loro, per studiare le soluzioni racchiuse nelle loro opere, proprio come hanno fatto loro studiando le opere dei loro Maestri.

Se dunque siete adulti insoddisfatti della formazione umanistica che avete ricevuto – o che vi è stata negata perché considerata inutile ai fini del vostro adattamento al mondo contemporaneo, guidato dalle ragioni del profitto – in questo Ambiente troverete ciò che vi occorre per colmare quel vuoto. Non è mai troppo tardi per diventare esperti investigatori ed esploratori di quei tesori artistici che avrete a disposizione nella nostra Bibliomediateca e che imparerete a cercare e riconoscere nel mare della dis-informazione in cui ancora si trovano sommersi e dimenticati.

Il Servizio che vi offriamo vuol essere un modo per aiutarvi a recuperare, accrescere e rifunzionalizzare le vostre capacità elaborative, sviluppandole ed esercitandole nello studio progettuale e analitico di oggetti complessi come i capolavori artistici. Frequentando questo Ambiente potrete esplorare i vasti territori della narrazione artistica in ogni forma espressiva, utlizzando a tale scopo le capacità che acquisirete dall’analisi delle complesse architetture di opere senza tempo e senza frontiere.

E mentre acquisirete le competenze necessarie per estrarre la ricchezza dai capolavori della narrazione ed esplorare le correlazioni implicite che li legano, potrete sfruttarle anche per prendervi cura dell’educazione di ragazzi e allievi che, con il vostro aiuto, potrebbero essere introdotti sin dalla tenera età allo studio della narrazione artistica.